E’ annunciata come una soluzione per proteggere le donne sole da stupri e omicidi, questo possiamo leggere su “Il Fatto Quotidiano” nel ghetto rosa “Donne di fatto”: “Deutsche Bahn e Obb, ferrovie che collegano il Nordest d’Italia con Monaco offrono 12 postazioni sicure alle damen, mamme con bimbi piccoli, signore che viaggiano sole, studentesse, passeggere anziane o di religioni che impongono la separazione tra i sessi nei luoghi pubblici.
Pare che la “novità” sia nata da un suggerimento delle viaggiatrici. Merita di essere sottolineata la frase finale dell’articolo, che purtroppo non è firmato: “Gli scompartimenti per damen” sono un passo in avanti in un approccio culturale che, purtroppo, dato l’aumento di omicidi e violenze sulle donne, deve salvaguardare la sicurezza anche in un semplice viaggio in treno”.
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Secondo l’autore o l’autrice creare un luogo per donne, separato dal resto del mondo, controllato e controllabile, che nasconde e ghettizza fingendo di “proteggere” è “un passo in avanti in un approccio culturale che, purtroppo, dato l’aumento di omicidi e violenze sulle donne, deve salvaguardare la sicurezza anche in un semplice viaggio in treno”.
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Insomma, secondo chi ha scritto l’articolo un passo in avanti è rappresentato dal nascondere le donne, dal rinchiuderle, dall’allontanarle dal resto del mondo. Facilissimo: le donne non ci sono, quindi non possono essere uccise o stuprate. Mi pare lineare.
Visto che sono le donne a farsi uccidere e stuprare, basta che si nascondano, che stiano al loro posto, così non potrà succedere niente di male. La perfezione dell’ipocrisia.
E come ci si comporterà negli uffici, nelle spiagge, in discoteca, nelle case, nelle scuole, nei negozi, in piscina, sulle piste da sci?
Il prossimo passo quale sarà?
Si faranno delle riserve per sole donne?